Acidi grassi saturi: perché fanno male?
Spesso sulle tabelle nutrizionali degli alimenti, la voce grassi è divisa in grassi saturi, polinsaturi e monoinsaturi. Quelli saturi sono presenti prevalentemente nei grassi di origine animale (burro, lardo, strutto ecc.), mentre quelli insaturi e polinsaturi, invece si trovano soprattutto in quelli vegetali, che secondo medici e esperti di alimentazione sono più digeribili.
Scientificamente questo si spiega col fatto che la catena chimica di acidi grassi insaturi (di atomi di carbonio) è caratterizzata da un doppio legame, più difficile da aggredire dal nostro metabolismo, rispetto a catene che non presentano questa caratteristica.
I grassi e l’intestino
In generale i grassi alimentari vengono scissi nell’intestino e vengono poi assorbiti dall’epitelio intestinale. Sotto forma di minuscole gocce passano in seguito nei vasi linfatici e nel sangue, quindi vanno a fissarsi nei depositi di adipe dell’organismo o nel fegato, dove vengono deidrogenati (ovvero viene tolto l’idrogeno) per essere meglio utilizzabili. La combustione dei grassi consiste in una serie di ossidazioni che spezzano la molecola dell’acido grasso fino a ridurla ad anidride carbonica e acqua.