Perché mangiamo per noia?

3 Marzo 2015

Non è una novità: ci piace mangiare quando siamo annoiati. Ma perché? Perché abbiamo voglia di cibo, o semplicemente per rompere la monotonia (alcuni studi hanno dimostrato che non possiamo tollerarla neppure per 15 minuti)?

Per rispondere a questa domanda, scienziati dell’Università di Maastricht hanno chiesto a dei volontari di vedere a ripetizione un video di 85 secondi di una partita di tennis al coperto per un’ora. Durante questo tempo, ad alcuni soggetti sono stati dati M&Ms da sgranocchiare, e altri hanno ricevuto un dispositivo da usare per auto-somministrarsi scosse elettriche (dolorose). Poiché entrambi i tipi di stimolazione sono stati usate allo stesso modo, gli scienziati hanno concluso che mangiamo quando siamo annoiati per rompere la monotonia, piuttosto che per il piacere del cibo stesso. Che significa? La prossima volta che ti senti annoiato, ricordate questo studio! Forse ti aiuterà a cercare uno stimolo diverso rispetto alla… Nutella, anche se è doloroso.

Mangiare e infliggere dolore per noia



“In questo studio – spiegano gli scienziati – abbiamo esaminato se la noia ci spinge a mangiare e, in caso affermativo, se questo riflette un aumento del desiderio per lo stimolo gratificante (rinforzo positivo) o più chiaramente il desiderio di sfuggire alla noia (rinforzo negativo).

In due esperimenti paralleli, abbiamo verificato se la noia indotta promuove il consumo di cioccolato (Esperimento 1) e se i partecipanti allo stesso modo sono più inclini ad auto-amministrare stimoli elettrici (Esperimento 2). In entrambi gli esperimenti, un totale di 30 partecipanti hanno partecipato due distinte sessioni guardando un documentario per un’ora e la ripetizione monotona di un singolo clip dallo stesso documentario per un’altra ora. Durante l’Esperimento 1, i partecipanti hanno avuto libero accesso agli M&Ms mentre durante l’Esperimento 2 potevano liberamente auto-somministrarsi brevi scosse elettriche. Si è constatato che i partecipanti hanno mangiato più M&Ms quando erano annoiati, così come si infliggevano più scosse elettriche. Conclusione: rimpinzarci quando siamo annoiati non dipende dalla soddisfazione di un desiderio, ma soprattutto è una fuga dalla monotonia“.