Due settimane fa mi trovavo al Vitafood di Ginevra, l’evento più importante a livello europeo sulle materie prime di alimentazione e nutraceutica. C’era una sezione dedicata agli assaggi, e goloso come sono di barrette, ero al quarto (o quinto, non ricordo) assaggio. Quando lo sguardo mi è caduto su una barretta al cacao. Cacao? e mentre mi chiedevo “Che ci sarà di così innovativo nel cioccol…“, ho letto bene e c’era scritto Insect protein.
Eppure se fossimo in un altro paese che non sia l’Europa nessuno si scandalizzerebbe. Nutrirsi di insetti è normale, non solo in varie località dell’Africa o dell’Asia, ma anche in luoghi a noi più vicini, culturalmente parlando, come l’Australia e Sud e Centro America. Senza contare che anche in Danimarca ed Olanda si consumano alimenti a base di insetti.
Onestamente non so dirvi, se riuscirò mai ad assaggiare un bacherozzo! Ma – scientificamente – ci sarebbero vari buoni motivi per farlo.
1. I valori nutrizionali. Sono sorprendentemente validi. Il contenuto proteico varia dal 14 fino al 65%, nessun alimento del quale ci nutriamo raggiunge questi valori, con un valore biologico delle proteine paragonabile a quello della carne bovina, anzi nel caso di alcune specie, migliore. E anche la digeribilità risulta buona.
2. I (pochi) grassi. Variano in base al tipo di insetto ed allo stadio della sua vita, quindi le larve hanno un contenuto di grasso maggiore, gli insetti adulti a volte quasi trascurabile. E il tipo di acidi grassi è influenzato dalle piante delle quali si nutrono (quindi in un’ottica allevamento facilmente influenzabile), ma in generale prevalgono gli acidi grassi mono e poli insaturi, quindi validi e salubri.
3. Le vitamine e i minerali. Gli insetti sono caratterizzati anche dalla presenza di vitamine B1, B2, alcuni B12 ed A, molti vitamina E. I minerali sono ben rappresentati, ad esempio molti sono ricchi di ferro, rame, potassio, fosforo e
magnesio, unico difetto da ravvisare che più di uno contiene quantità non trascurabili di sodio.
4. Le fibre. Gli insetti sono anche ricchi di fibre, o meglio è una ad essere rappresentata la chitina, che è componente essenziale dell’esoscheletro, ci sono studi in corso sull’effettivo destino questa fibra, ma di certo non è dannosa.
5. La sostenibilità. Altro motivo è la sorprendente eco-sostenibilità. Allevare insetti è facilissimo, anzi in molti paesi crescono liberamente e devono solo essere “raccolti”, anche pensando ad un allevamento producono pochissimi rifiuti da dover smaltire ed anche il “mangime” non ha bisogno di caratteristiche particolari.
6. La conservazione. È anche abbastanza semplice, spesso basta la semplice essiccazione.
Cosa voglio dire con questo? Che in futuro ne sentiremo parlare sempre più spesso. La ricerca di fonti alimentari sostenibili e alternative è anche tra gli obiettivi della FAO. Certo se fossero in forma di barretta…